Comunicato stampa Comitato pari opportunità – 20 giugno 2024 – GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO 2024

Data:
20 Giugno 2024

Comunicato stampa Comitato pari opportunità presso l’Ordine degli Avvocati di Ragusa

 

Sono oltre 114 milioni le persone in fuga da guerre, persecuzioni e violenza a livello globale, numeri che marcano la grandezza del fenomeno rispetto al quale la società civile non può e non deve rimanere indifferente. “Occorre offrire alle persone rifugiate soluzioni e concrete opportunità di inclusione: è questo il compito delle istituzioni e di ogni cittadino; favorire l’inclusione dei rifugiati non si limita ad essere una questione di solidarietà e umanità, ma anche una strategia efficace per stimolare la crescita economica, rispondere alle sfide demografiche e arricchire la società con nuove prospettive e competenze, a vantaggio sia dei rifugiati, sia delle comunità ospitanti e per l’intero sistema socioeconomico del paese.” E’ questa la visione che offre il Comitato pari opportunità presso l’Ordine degli avvocati di Ragusa, attraverso le parole della sua Presidente, avvocata Elena Frasca che, a nome di tutti i componenti e le componenti del comitato ha inteso esprimere il proprio contributo in occasione della giornata internazionale del rifugiato che si celebra ogni anno il 20 giugno. Se si analizza seriamente quanto coraggio è richiesto alle persone costrette a fuggire dal proprio Paese a causa di guerre e persecuzioni e si riparte dall’art 3 e dall’art. 10 della nostra Costituzione, diviene naturale sollecitare tutti tra i rappresentanti istituzionali, del settore privato e della società civile a condividere la responsabilità nel trovare soluzioni durevoli che permettano ai rifugiati non solo di accedere all’asilo, ma anche di costruire un futuro migliore per sé e per le comunità che li accolgono.

Particolare attenzione va posta altresì a tutte quelle persone che a causa della mancanza di validi documenti di viaggio, fuggono da guerre e persecuzioni, giungendo in modo irregolare nel nostro Paese, nel quale poi inoltrano domanda d’asilo, dimostrando di avere tutti i requisiti per vedersi riconosciuto lo status di rifugiato. Gran parte di queste persone sfidano il mare e per sfuggire alla guerra, affrontano un pericolo analogamente rischioso, come la cronaca drammaticamente ci racconta ed il pensiero inevitabilmente corre all’ultima tragedia in mare di appena due giorni fa dove hanno perso la vita 26 bambini: un dramma dinnanzi al quale è difficile non esprimere cordoglio e spingerci a più attente riflessioni.

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Ultimo aggiornamento

27 Giugno 2024, 10:48